Il ricevimento di oggi rappresenta un momento di celebrazione della cultura italiana nel territorio tedesco, e la commemorazione della Scuola Dante Alighieri ed i suoi primi 120 anni di attività rappresentano la metafora per eccellenza della capacità del nostro patrimonio culturale di sapersi reinventare e di mostrare un'attrattiva inderogabile, segnatamente in quelle aree in cui la presenza italiana resta forte e radicata.

Ho avuto modo di appurare come in questi mesi l'attività della scuola, anche su impulso e desiderio di iscritti e amici della stessa, sia stata ampliata offrendo molteplici occasioni di approfondimento e di studio del patrimonio culturale ed informativo italiano, segnale che la domanda di italianità continua ad essere elevata.

Tutto questo è testimonianza del fatto che i primi ambasciatori della nostra cultura nel mondo restano i connazionali, che con le loro attività e con il rinnovamento della loro identità, sono capaci di valorizzare un'immagine del Paese che continua ad affascinare e colpire malgrado le complessità del sistema amministrativo e normativo italiano che talvolta fanno fatica ad individuare gli strumenti di massima valorizzazione delle potenzialità di propagazione del patrimonio culturale italiano.

Malgrado le premesse sicuramente non rosee che condizionano l'approccio dell'amministrazione alle dinamiche di internazionalizzazione del sistema Italia, vale la pena segnalare il potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero, attraverso lo stanziamento di 150 milioni di euro per gli esercizi finanziari 2017-2020 ai sensi della Legge di stabilità per il 2017, di cui una parte della quota sarà destinata ad integrare il contributo versato alla Società Dante Alighieri: un intervento che rinnova il ruolo della promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo quale componente strategica della politica estera del nostro Paese, come evidenziato di recente dal sottosegretario Amendola.

Di contro gli attuativi del programma di razionalizzazione amministrativa operata dal MAECI soprattutto su Norimberga si collocano in una direzione critica che comunque rischia di intaccare la capacità di penetrazione del potenziale culturale nel tessuto locale: la chiusura nel 2014 dello sportello di Norimberga, che serviva circa 32.000 connazionali, ha condotto all'assorbimento del bacino di utenza da parte di Monaco, presso la cui struttura però è stata anche operata una riduzione del personale. Questi elementi sono stati segnalati più volte nel corso degli anni, tanto da condurre il sottoscritto a suggerire l'individuazione di un interlocutore consolare nelle città satelliti di Monaco, in primis Norimberga, dove tra l'altro esiste una struttura a uso gratuito per eventuali installazioni, al fine di alleggerire la mole di lavoro di Monaco e agevolare le migliaia di cittadini che da Norimberga e zone limitrofe sono costretti a dirigersi a Monaco, percorrendo anche 300 chilometri.

E proprio su questo ho avuto un confronto in aula in Senato con il Maeci, con il riscontro del sottosegretario Della Vedova ad una mia interrogazione sulla dismissione delle strutture di rappresentanza di Monaco, durante la quale ho evidenziato come non sia possibile parlare di una dismissione immobiliare, inquadrandola come una operazione a sé stante, estrapolandola da uno scenario più vasto e complesso di deterioramento degli strumenti a tutela dei servizi ai connazionali e di salvaguardia del patrimonio culturale del nostro Paese.

Ritengo che sia unanimemente condivisa la rilevanza inderogabile del patrimonio linguistico-culturale italiano, di cui la Dante alighieri è espressione pregevole, ed è proprio animati da questa consapevolezza e dalla condivisa volontà di salvaguardare questo punto di forza della nostra identità nazionale che dobbiamo auspicare un confronto ampio e costante con le istituzioni, le autorità locali e le comunità sul territorio per individuare iniziative e percorsi che siano effettivamente orientati alla tutela di questa ricchezza e che ne consentano una costante e agevolata fruizione ad un'utenza che dimostra in ogni occasione di esserne affascinata ed interessata.

L'invito al dialogo e al mutuo confronto e alla consapevolezza rappresenta la priorità per il futuro del nostro Paese.

Grazie ancora e buon proseguimento dei lavori

Con vicinanza e stima,

Aldo Di Biagio

Sen. Aldo Di Biagio
Senato della Repubblica
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Norimberga, 29.09.2017