La nostra vacanza ha le stesse radici, ma è arrivata in italiano attraverso il termine francese vacance. Un periodo di tempo da riempire, o se preferite da lasciare così com’è: vuoto, libero. In fondo la noia, diceva Proust, «è uno dei mali meno gravi che dobbiamo sopportare». 

(a cura di Alessandro Masi, dal supplemento Sette del Corriere della Sera)

Norimberga, 05.08.2017