Sarò sincera, io a Rock im Park non ero sicura di andare, il biglietto non era dei più economici (195€ se, come me, aspettate fino all'ultimo momento per acquistarlo; 160€ se avete la lungimiranza di comprarlo almeno 6 mesi prima) e le folle non mi sono mai piaciute. Per fortuna abito con una vera coinquilina tedesca che da brava teutonica non sa cosa sia il dubbio e un mesetto prima dell'evento mi informò gentilmente che aveva comprato i biglietti per lei, me e il mio fidanzato: "Se non lo compriamo adesso il prezzo salirà ancora, è illogico aspettare!" Jawohl! A Rock im Park andiam!

Il festival viene organizzato, fin dalla sua prima edizione, nella zona dei congressi del Partito Nazionalsocialista, nello Zeppelinfeld, dove venivano ospitati i raduni del partito nazista. Un espediente assai ingegnoso per convertire un'area che ha visto uno dei momenti più bui della storia dell'umanità in qualcosa di assolutamente positivo, perchè come dice Jack Black "Il Rock non é opera del demonio, ma magia in rima".

L'area, molto grande, era stata divisa in vari settori: la parte deputata al campeggio, dove le persone potevano piantare la propria tenda o parcheggiare il proprio caravan, l'area con gli stand gastronomici, merchandise e bancarelle tutt'intorno ai palchi e infine i quattro palchi: tre dove veniva suonata musica dal vivo e uno con DJset. Una volta superata la lunga fila per entrare e la perquisizione mi sono subito meravigliata del clima assolutamente tranquillo e pacifico, tutti erano contenti di essere lì e non vedevano l'ora di ascoltare della buona musica rock e festeggiare. Mi ha sorpreso soprattutto l'atteggiamento rispettoso e gentile dei partecipanti, giovani e meno giovani, che aiutavano volentieri gli avventurieri inesperti come me.

Per questa edizione, organizzata dal 3 al 5 Giugno, gli ospiti sono stati spettacolari: Black Sabbath, Korn, Volbeat, Red Hot Chili Peppers, Tenacious D, Amon Amarth e molti altri, in tutto 75 gruppi e 10 DJ hanno calcato i palchi di Rock im Park regalando delle emozioni uniche. Le band iniziavano a suonare alle 13.00 di pomeriggio in un superbo continuum musicale fino alle 1.00 di notte. Dal rock al metal, dal progressive al rock-pop, tutti i guisti musicali sono stati accontentati.

Per chi come me abita a Norimberga, non è stato necessario piantare la tenda, ma per i restati 75.000 visitatori i 6 campeggi messi a disposizione sono stati sicuramente utili.

Venerdì sera è stata la serata che aspettavo da una vita, dopo che i Korn avevano riscaldato il pubblico, sono arrivati i Black Sabbath! Che emozione! Arrivare sotto al palco non è stato esattamente facile, poichè per motivi di sicurezza lo spazio destinato alla platea era stato diviso in 3 aree non comunicanti fra loro, ma con un po' di buona volontà sono riuscita ad arrivare a due passi dalla band. Ozzy è arrivato sfoggiando un mantello nero e ha dominato lo show. Uno spettacolo favoloso, i grandi successi come War Pigs o Children of the Grave hanno infuocato gli animi tanto che molti hanno deciso di pogare o fare crowd surfing, io mi sono accontentata di salire sulle spalle del mio ragazzo, con buona pace della sua povera schiena. A questo punto avevo già capito quanto sarei stata stupida a non cogliere l'occasione di partecipare a questo festival.

Sabato è stata la volta degli Amon Amarth, una band svedese metal che si è rivelata una piacevole scoperta, dei Disturbed e di Tenacious D, tutte band ben note da chi ama la musica rock e metal. Tuttavia Rock im Park è stata per me l'occasione per scoprire gruppi poco noti, artisti promettenti come i Cane Hill e i Trivium, band americana di Orlando, che devono ancora scalare l'Olimpo del Rock. Gli artisti emergenti devono farsi le ossa e dimostrare di essere talentuosi, perchè con un programma così ricco di band importanti è facile rimanere senza spettatori, ma anche i big devono provare il proprio valore, consegnando una performance magistrale. 

Domenica è stato il tripudio! Billy Talent, Red Hot Chili Peppers e Bullet for my Valentine! La folla è impazzita, forse un po' troppo, ma senza creare disordini o incidenti, del resto l'ordine i tedeschi ce l'hanno nel sangue e ogniqualvolta qualcuno cadeva, subito tutti si prodigavano per aiutarlo. Uscita dal concerto ero sfinita, stanca ma contenta ho chiesto a dei ragazzi se potevo sedermi sulla loro coperta da picnic e loro me l'hanno regalata. 

Questi rockettari e metallari vestiti di nero, tatuati dalla testa ai piedi, con delle barbe vichinghiche e i capelli lunghi sono spesso erroneamente giudicati secondo la loro apparenza, ma io, personalmente, ho scoperto che sono tra le persone più pacifiche del mondo, che amano la musica più bella del mondo. 

In conclusione, Rock im Park è un must della musica rock, consiglio a tutti di andare e sperimentare questo piccolo Eden rock. Io non vedo già l'ora che arrivi il 2017 per scoprire quali altre band calcheranno i palchi dello Zeppelinfeld.

Francesca Giorgia Tani, 07. Juni 2016