In ebraico la Pentecoste viene chiamata Shavuot che letteralmente significa "festa delle settimane" ed è una delle tre celebrazioni religiose legate allo Shalosh regalim, ovvero ai tre pellegrinaggi a Gerusalemme. Questa festa viene celebrata sette settimane dopo la Pasqua ebraica, iniziando a contare dal secondo giorno di Pasqua. Gli Ebrei celebrano la rivelazione di Dio a Mosè sul Monte Sinai, dove furono conferite al patriarca le leggi sacre. Tuttavia questa festa ha anche un carattere agricolo, infatti durante Shavuot veniva offerto a Dio un filone di pane prodotto con il grano nuovo, segnando la fine della stagione del raccorto. Con ciò non si vuol dire che Shavuot fosse una semplice festa agricola, ma dimostra come la legge mosaica faccia riferimento ad un popolo, quello ebraico, principalmente agricolo.

Da dove deriva allora il termine Pentecoste?

Furono sempre gli ebrei, ma questa volta di lingua greca, a coniare questo termine. Il termine deriva dal greco antico πεντηκοστή [ἡμέρα] ovvero "cinquantesimo giorno", riferendosi al cinquantesimo giorno dopo il sabato di Pasqua, come conferma la Bibbia in LV 23, 11. Tuttavia già al tempo di Gesù vennero a formarsi due pareri discordanti riguardo all'esatto giorno in cui doveva cadere la celebrazione religiosa.

La Pentecoste cristiana si differenzia ampiamente da quella ebraica. Seguendo quanto viene narrato negli Atti 2,1-11 la Pentecoste perde il suo significato ebraico e ne assume uno nuovo, infatti i Cristiani, cinquanta giorni dopo la Pasqua, celebrano la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Non mancano tuttavia le similitudini con il rito ebraico. Se per gli Ebrei Pentecoste significa il dono di una nuova legge, per i Cristiani essa assume il significato della nascita della Chiesa Cattolica cominciando dalla comunitá gerosolimitana, ovvero il dono di una nuova legge da parte di Dio ai suoi fedeli.

Trovandomi ormai in Germania da molti mesi, mi sono chiesta più di una volta da dove derivasse il termine Pfingsten, utilizzato dai tedeschi per indicare la Pentecoste. È bastato un po' di ricerca per scoprire che Pfingsten deriva anch'esso da πεντηκοστή [ἡμέρα]. Il processo linguistico è assai interessante: dal gotico "Paintekuste" si passò all'altotedesco "Fimfschusti", per passare attraverso il medioaltotedesco "Pfingeste(n)" e arrivando infine all'odierno Pfingsten. Un bel cambiamento, non c'è che dire, ma niente è casuale in linguistica. La prima componente della parola Pentecoste PENT-, che significa cinque, venne tradotta in tedesco FIMF (funf). Quindi abbiamo FIMF+S (che generalmente collega due parole tedesche che vanno a formarne una) e CHUSTI = FIMFSCHUSTI. Tutto sembrerebbe tornare, ma allora perchè Pfingesten in medioaltotedesco? È forse possibile che durante questo periodo sia stata ripresa una variante altotedesca di Pentecoste ma a cui non fosse stata applicata alcuna traduzione dal greco? Sì, è molto probabile. E come spiegare lo strano outcome? La risposta risiede in un fenomeno alquanto simpatico chiamato "Zweite Lautverschiebung" ovvero "seconda rotazione consonantica del germanico" che porta alcune consonanti a cambiare di suono quando si trovano in determinate posizioni.

Senza andare troppo nel dettaglio ecco cosa succede in tedesco:

2009-06-01-2LV

Queste sono le ragione che hanno portato la nostra parola X altotedesca derivante direttamente da πεντηκοστή [ἡμέρα] a diventare Pfingsten. 

È proprio vero, non si smette mai di imparare.

 

Francesca Giorgia Tani, 19. Mai 2016